Cenni Storici

Cenni Storici

Capitignano, situato nell’Abruzzo montano, è un antico borgo con origini che risalgono almeno al XII secolo. La sua storia è legata a famiglie nobili come i Ricci, i Medici, i Farnese e i Borboni, e conserva tracce di insediamenti romani e di una vita comunitaria documentata fino all’inizio del XX secolo.

Le prime menzioni scritte di Capitignano risalgono già al X secolo. Nel Chronicon Farfense (920 d.C.) si parla infatti del territorio novertino, dove compare la denominazione Capitignanus; nel 926 d.C. è citato Paterno, mentre agli inizi dell’XI secolo vengono ricordati Capitignano e Paganica. Successivamente, nel XII secolo, il borgo appare nel Catalogus Baronum come possedimento di Gentilis e Gualterius de Coppito. Nonostante queste attestazioni, la storia del borgo rimane in parte avvolta nell’incertezza, a causa della frammentarietà e della scarsità di documenti.

Il territorio conserva tracce di un’insediamento romano, forse una villa, in località S. Donato, con mosaici bianchi e neri e intonaci colorati che testimoniano l’antica presenza abitativa. Nel Medioevo, Capitignano divenne feudo della famiglia Ricci, per poi essere inglobato nel contado di Montereale. Umberto Ricci, comandante equestre di Alfonso I d’Aragona, potrebbe aver costruito il palazzo Ricci a Mopolino.

Nel XVI secolo, il feudo passò ai Medici, poi ai Farnese, e infine ai Borboni, grazie al matrimonio tra Elisabetta Farnese e Filippo V di Borbone. Nel XVIII secolo, secondo la corografia di L.A. Antinori, il territorio di Montereale era suddiviso in quarti, comprendendo anche Capitignano e le sue sotto-ville, con una vita religiosa organizzata in parrocchie e arcipreti.

Visite pastorali documentano la comunità di Capitignano: nel 1852 contava circa 800 abitanti nella parrocchia di S. Flaviano, nel 1891 circa 1101, e nel 1917 raggiungeva 1190 abitanti distribuiti tra Capitignano e Mopolino. Questi dati mostrano un borgo con radici profonde e una comunità stabile, testimone di secoli di storia abruzzese.